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L’ATTIVAZIONE MENTALE: Approccio pedagogico e cognitivo al Cane
27
Lug
Chiunque abbia condiviso parte della propria vita con un cane sa quanto intelligenti questi animali possano essere. Nella mia esperienza personale e professionale ho incontrato tanti cani diversi, ho condiviso con colleghi e clienti molte esperienze ed ho assistito a episodi in cui l’intelligenza dei protagonisti a 4 zampe era indiscutibile, talvolta incredibile.
In effetti questo termine “incredibile” mi sembra il più appropriato, ma non per il cane, bensì per noi essere umani. Perché evidenza il nostro stupore, l’incapacità a volte di accorgerci, vedere e ammettere realmente a noi stessi quanto i cani siano creature con enormi abilità e competenze cognitive.
Lo diciamo spesso “Il cane è davvero un animale intelligente”, ma davvero ce ne rendiamo conto fino in fondo? Io spesso ho la sensazione che in realtà lo siano ben oltre le nostre aspettative.
Ci preoccupiamo di educare il cane fin da cucciolo a comportarsi bene, con la famiglia, gli estranei, in casa e all’esterno. Ci premuriamo di insegnargli diverse competenze, come non sporcare in casa o non saltare addosso a tutti, andare a passeggio con noi in luoghi diversi, a sapersi relazionare con persone e altri cani e talvolta anche a fare sport e attività più complesse come il soccorso o la ricerca o l’aiuto a persone con handicap.
Insegniamo al cane tanti esercizi, come il seduto o la condotta, magari l’Agility Dog, ma tutto questo è training, istruzione, addestramento, performance.
Ci preoccupiamo della sua salute, lo alimentiamo con cibi di alta qualità e gli facciamo fare la giusta quantità di attività fisica. Sappiamo quanto sia importante per il cane uscire e fare attività, anche se questo a volte significa fare tanta fatica e svegliarsi all’alba anche in inverno!
Ma raramente ci preoccupiamo davvero e con attenzione di una cosa più profonda: la sua mente.
Sottovalutiamo spesso di sviluppare la sua capacità di ragionare, riflettere, affrontare problemi e trovare soluzioni creative attraverso le sue abilità di pensiero.
Oltre all’attività fisica, il cane ha anche bisogno di fare attività mentale, di usare il suo cervello, muovere la materia grigia.
Negli anni ho iniziato a intravedere qualche cosa e a comprendere che forse ci stavamo dimenticando la cosa più importante. Non esiste organo più importante da sviluppare, allenare e mantenere forte e sano del cervello. Questo vale tanto per il cucciolo quanto per il cane anziano, per il cane di casa quanto per quello da lavoro. Dobbiamo partire, anzi ripartire dalle radici se vogliamo un albero forte e robusto, capace di vivere al meglio, sano e fruttuoso. Ed è così che è nato l’approccio che io amo definire “pedagogico” al Cane.
Spesso paragoniamo e percepiamo il cane come un bambino. Eppure con i bambini parliamo di “pedagogia”. Sappiamo quanto sia importante prima di tutto condurlo in un percorso, che passo dopo passo lo renda abile, capace e gli fornisca competenze utili per il suo futuro. Gli proponiamo giochi adatti alla sua età e via via più complessi. Ad esempio al bimbo piccolo diamo i giochi a incastro: il cubo che entra nella fessura quadrata ed il cilindro in quella tonda. Perché proponiamo questi giochi, che sono anche dei piccoli problemi al bambino? Per farlo divertire, certamente, ma soprattutto per stimolarlo a sviluppare le sue abilità, che cresceranno in questo modo, rendendolo sempre più abile.
Ecco, questo è fondamentale.
Secondo una comune definizione, l’intelligenza non è altro che la capacità di apprendere ad apprendere.
Dice un proverbio cinese: “Se dai un pesce ad un affamato lo sfami per un giorno, se gli insegni a pescare lo sfami per tutta la vita”.
Ed è appunto questo il compito di un educatore, sia questo un genitore, un insegnante o un dog trainer: insegnare a ragionare, riflettere ed affrontare in modo positivo i problemi, cioè insegnare ad apprendere.
Perché il lavoro sulla mente, l’ approccio pedagogico al cane, permette di creare quelle fondamenta, forti e solide, per una casa che potrà poi crescere sempre più in altezza, dimensioni e potenzialità. Una volta fatto questo, solo allora potremo insegnare al cane tutto il resto, dall’educazione di base ai lavori più complessi, e sarà tutto più facile. Oltre che più divertente! Un cane abile e capace trova infatti divertente imparare cose nuove e sempre diverse, e per noi sarà più semplice lavorare con un cane ben dotato di competenze e abilità mentali.
Per il cane fare attività mentale è un piacere, per cui inserire il Problem Solving (nelle sue varianti) è semplice ed è un modo per fargli fare un’attività divertente.
Ma ancor più importante: per il cane l’attività mentale è un reale bisogno. E come tutte le necessità profonde, quando restano insoddisfatte diventano un problema che genera stress, e che si sfoga da qualche altra parte. Molti problemi di comportamento, dalla distruttività alle vocalizzazioni, nascono da questo effetto che possiamo chiamare “pentola a pressione”. Far fare al cane attività che coinvolgano le sue capacità mentali significa soddisfare un bisogno, renderlo quindi più sereno.
L’attività mentale stanca. Anche per noi usare la mente richiede una fatica e uno sforzo importante: dopo una giornata di studio siamo più stanchi che dopo una corsa o un allenamento in palestra. Il cervello per funzionare consuma una quantità incredibile di zuccheri. E quello che ne consegue è una stanchezza diversa da quella fisica, che ci lascia pronti per un bel riposo. Dopo una corsa non si riesce a dormire subito, perché l’adrenalina è ancora in corpo, ma una lettura ci concilia il sonno e gli occhi si chiudono da soli.
Per questo l’attività mentale è uno strumento fantastico e indispensabile per stancare in modo positivo i cani, anche quelli più attivi! Dehasse, Medico Veterinario Comportamentalista, sostiene che l’attività mentale stanchi dalle 6 alle 10 volte più dell’attività fisica.
Facendo fare al cane attività mentale, che sia questa un gioco di problem solving o l’acquisizione di nuove competenze, possiamo quindi non solo sviluppare le sue competenze cognitive, ossia tutte quelle basi utili nella vita quotidiana, ma soddisfaremo anche un suo reale bisogno e lo faremo stancare in modo positivo. Tutto questo facendolo divertire!
L’attività mentale ha altri effetti positivi, come innalzare la soglia di stress o aiutare i cani timidi a trovare fiducia nelle proprie capacità, riattivare cani anziani o apatici e migliorare la relazione con il proprietario.
Ma prima di tutto è un modo di pensare all’educazione del cane partendo dalla cosa più importante: la sua mente.